Sogni su pellicola - Castaway on the Moon
Bentrovati cari
lettori. Oggi vi parlerò di un film molto particolare, e non troppo conosciuto.
Ecco a voi…Castaway on the Moon!
Titolo Castaway on the Moon
Regista Lee Hae-jun
Sceneggiatura Lee Hae-jun
Attori principali Jung Jae-young, Jung Ryeo-won
Genere
commedia/drammatico
Durata 116 minuti
Trama
La vicenda,
ambientata in Corea del Sud, inizia
con Kim Seung-geun (Jung Jae-young), un
uomo che per una serie di tristi circostanze ha perso sia il lavoro e che
l’’amore. Disperato tenta il suicidio gettandosi dal ponte di Seul ma, per sua
(s)fortuna finisce su un isolotto disabitato.
Incapace di nuotare e con il cellulare
scarico si ritrova quindi
costretto a sopravvivere su questa piccola isola al centro del fiume Han.
Dopo la disperazione iniziale l’uomo inizia ad ambientarsi, coltiva mais
recuperando i semi dal guano degli uccelli e ricicla oggetti spinti sull'isola
dalla corrente del fiume. Ad un certo punto crea anche uno spaventapasseri, la
sua unica compagnia sull'isolotto.
Nonostante si sia in parte abituato a questa vita, non smette di
scrivere messaggi di soccorso sulla sabbia.
Ed un bel giorno questi messaggi vengono visti da Kim Jung-yeon (Jung
Ryeo-won), una giovane ragazza che da anni vive reclusa in casa, una
hikkikomori per chi conosce il termine, i cui unici contatti con il mondo
esterno sono il suo blog, dove parla di una vita fittizia che non vive, ed una
macchina fotografica con teleobiettivo. Estremamente incuriosita la ragazza
osserva Kim per diverso tempo, prima di compiere un gesto estremo: uscire di
casa. “Proteggendosi “ con un casco da motociclista scrive un messaggio in una
bottiglia di vetro e lo invia a Kim Seung, che lo riceve. Da questo momento tra i due inizia un intenso scambio di lettere in
bottiglia e messaggi sulla sabbia. Da un lato la ragazza sembra aprirsi
leggermente verso l’esterno, mentre l’uomo sembra trovare un minimo di pace
interiore, potendo parlare con qualcuno dei suoi problemi e della sua vita.
Questa nuova quotidianità sembra piacere ad entrambi quindi. Ma come si sa, le
belle cose non durano e un’improvvisa tempesta distrugge il rifugio di Kim
Seung, compreso il suo amico spaventapasseri, facendolo ripiombare nella
disperazione. Oltre a ciò sull'isola giungono, finalmente, alcuni addetti alla
pulizia del fiume i quali, una volta scorto l’uomo, accorrono per salvarlo.
Peccato che lui non abbia più questa voglia di tornare alla vecchia vita.
Ignorando le proteste quindi viene quindi vestito e riportato a forza nel porto
della città. La giovane Kim Jung vede tutto e, in un gesto di estremo coraggio,
corre fuori di casa per raggiungere il suo unico prezioso amico. A questo
punto…davvero pensate che vi sveli il finale? Certamente no.
Guardatevelo e mi saprete dire!
Le mie considerazioni
Un Tom Hanks
coreano? No, non direi. Sebbene il titolo possa ricordare in qualche modo il
ben più famoso film “Cast Away”, e all'inizio si possa credere che si tratti di
una sorta di remake orientale, in realtà c’è ben poco in comune.
In questo caso il naufragio è solo una scusa, una metafora sul naufragio emotivo vissuto dai due protagonisti, che rappresentano a conti fatti i due lati della stessa medaglia (non a caso il nome è il medesimo, Kim). Il Kim "uomo" naufraga da una società che l’ha distrutto, da una vita che non sopportava più; si ritrova costretto a ripartire da zero, in un percorso che oserei definire catartico. Anche la giovane Kim “naufraga”, sebbene in questo caso si tratti di una questione puramente interiore: è la sua stabilità, la sua capacità di interagire col prossimo ad essere finita fuori rotta.
In questo caso il naufragio è solo una scusa, una metafora sul naufragio emotivo vissuto dai due protagonisti, che rappresentano a conti fatti i due lati della stessa medaglia (non a caso il nome è il medesimo, Kim). Il Kim "uomo" naufraga da una società che l’ha distrutto, da una vita che non sopportava più; si ritrova costretto a ripartire da zero, in un percorso che oserei definire catartico. Anche la giovane Kim “naufraga”, sebbene in questo caso si tratti di una questione puramente interiore: è la sua stabilità, la sua capacità di interagire col prossimo ad essere finita fuori rotta.
Per me si tratta quindi di un ottimo film, che mostra con scene comiche, a
volte grottesche, come qualsiasi persona possa trovarsi in balia di onde troppo
grandi da sopportare, e finisca persa. Ma spesso e volentieri la salvezza è a
portata di mano, basta guardarsi bene intorno e non ignorare chi,
consapevolmente o meno, offre una mano. Lo
consiglio quindi a tutti, per la poesia della vicenda, che riesce ad affrontare
tematiche molto serie senza però risultare morbosa ma anche per l'attualità del tema trattato. Solitudine e stress per la vita quotidiana sono purtroppo all'ordine del giorno per molti.
Cosa consiglio
Di non fermarsi al lato comico della
vicenda, ma di seguirla con attenzione. Tutti abbiamo vissuto (almeno credo) sia il senso di delusione
per la perdita di un lavoro/fallimento di un esame/fine di un amore, sia il
senso di solitudine interiore che nel film affligge soprattutto la giovane Kim.
Guardare questo film permette di fare delle piccole riflessioni introspettive,
e magari sperare in una svolta positiva nel futuro. Perché chissà, magari
qualcuno vi sta osservando da lontano :)
Cosa sconsiglio
Di guardarlo
quando si è stanchi, o non si ha molta voglia di concentrarsi su una bella
storia, struggente ma non semplice.
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