Un libro e una tazza di tè: Il GGG (The BFG)
Buongiorno Lettori!!
Dopo un mese, credo, di latitanza,
eccomi online con una nuova recensione. Questo periodo per me è davvero
complicato. Sono in piena sessione
estiva e non ho nemmeno il tempo per respirare. In più non sto leggendo, se non un capitolo al giorno. Non vedo l’ora di
poter concludere questo periodo per dedicarmi totalmente alla mia passione
almeno per un paio di giorni.
Adoro la mia copia! |
Veniamo al dunque. Oggi vi parlo
del mio pensiero su un grande libro: Il
GGG di Roald Dahl.
Credo che per noi “adulti”, “Il
GGG” possa sembrare una lettura un pochino strana. Eppure, non è così.
Roald Dahl è un classico
della letteratura per ragazzi, è vero, ma credo sia una lettura diretta a
tutti coloro che non vogliono dimenticarsi della fantasia, dell’ingenuità
e del divertimento.
Il GGG ovviamente non è un libro
sconosciuto al mio percorso da lettrice. L’ho
letto quando ero piccolina ed ero alle prese con i primi libri.
Il mese di Giugno, per la
sfida di lettura de “Le parole segrete”, prevede la rilettura sia in lingua italiana che in lingua originale, di un
libro a nostra scelta. Avrei potuto scegliere tra i mille titoli che ho a casa
e sull’ereader ma la scelta è caduta su questo capolavoro perché l’ho acquistato poco tempo fa, al Salone
Internazionale del Libro di Torino, in inglese.
Ero proprio curiosa di riscoprire
lo stile di scrittura di Dahl, questa
volta in inglese. Devo ammetterlo: il primo impatto è stato un pochino
sconfortante, riuscire ad addentrarsi nella sfera di tutte queste parole
sconosciute, di questa lingua particolare non è stato per niente facile. Mi
sono aiutata, inizialmente, con la copia in lingua italiana ma poi, dopo aver
capito il linguaggio del Grande Gigante Gentile, sono riuscita a proseguire
senza intoppi.
Per chi non conoscesse la trama, il libro narra le vicende di Sophie e del
GGG. Sophie
è una piccola bambina che vive in un orfanotrofio. Una notte non riesce a dormire a causa di un raggio di luna che
cade proprio sul cuscino e le impedisce di chiudere occhio. È l’ora delle ombre e Sophie ha paura di
alzarsi per via di tutte le storie che ha sentito su quel particolare momento
della notte. Sophie, però, decide di andare a chiudere le tende ma… sulla strada vede passeggiare un
essere, un essere non umano, davvero grande. Questo grande uomo è
ovviamente il GGG. Sophie, quindi, corre
sotto le coperte e tremante per lo spavento che prova, spera di non essere
stata vista. Il GGG però, “purtroppo”, l’ha notata ed è costretto a
portarla via con sé. Il GGG la porta
nella terra desolata dei giganti e Sophie entra in questo mondo che sembra
inesistente, magico, strano e anche orripilante.
Non vi racconto nulla di più perché
io credo che il GGG sia un libro da
vivere e assaporare senza avere troppe conoscenze a riguardo. Lo stile di Dahl è davvero entusiasmante e cattura il lettore. Il
bambino che si trova a leggere la storia sicuramente si divertirà, ma la cosa
più interessante è che fra le righe lo scrittore ha deciso di porre degli insegnamenti. Insegnamenti che non
risaltano direttamente all’occhio perché non sono scritti esplicitamente ma
sono frasi, opinioni, pensieri che solo con il senno di poi si riescono a
comprendere totalmente.
Il linguaggio è ironico, divertente e, se posso permettermi, “geniale”. Non è semplice riuscire a
inventare i termini così strani, particolari, che si trovano nel romanzo. È come se Dahl avesse creato un linguaggio
vero e proprio, quello dei giganti. Un linguaggio che non è totalmente
incomprensibile ma molto strano da sentire.
Ho adorato, particolarmente, la
figura del Big Friendly Giant (Grande Gigante Gentile). Un gigante buono, desideroso di cultura,
desideroso di fare del bene e di aiutare. È così distante dagli altri tipi di giganti presenti nella storia. Sono
due poli opposti dello stesso mondo. Questa parte mi ha fatto riflettere molto
sulla diversità che esiste e si può creare tra le persone di una società. Il
buono e il cattivo, il bello e il brutto… due
facce della stessa medaglia.
Il "primo" incontro tra Sophie e il GGG |
La lettura è accompagnata da
moltissimi disegni che aiutano a
costruire un’immagine concreta dei personaggi, dei luoghi della storia e degli
avvenimenti nella testa del lettore.
È una lettura che consiglio a grandi e piccini: abbandoniamo il
pregiudizio verso i libri per bambini perché, a volte, possono insegnare molto
più di un altro libro considerato per adulti.
Questi sono i libri che devono essere dati ai bambini. Non
videogiochi, non computer. Sono i libri che
possono aiutare una persona ad avere una mente aperta, un proprio bagaglio culturale.
Non servono grandi cose.
Voi lo avete letto?
Cosa ne pensate?
Vostra,
Ylenia
Ciao Ylenia, bella recensione:) Non ho mai letto questo titolo ma lo sento vicino, perchè da piccola avevo in cassetta il cartone e l'ho guardato spesso. Ho comunque familiarità con questo autore, che si rivolge sempre ai bambini ma lo fa con un tono un po' più "horror": non so, infatti, se conosci ad esempio Le streghe, decisamente inquietante. In generale, un autore geniale, come lo hai definito tu, dall'immaginazione fervida, e che mi piacerebbe molto recuperare, come te, in età più adulta.
RispondiEliminaGrazie per il commento :) Sono contenta che la mia recensione ti sia piaciuta!
Eliminaè un autore che non delude mai! Buttati e ne rimarrai incantata!
Concordo con te: i toni che utilizza sono diversi da quelli degli altri autori, sono unici!