Il mondo di Ylenia: Presentazione "La bambina e il sognatore" di Dacia Maraini

Buongiorno Ragazzi!! 

Oggi sono super mega emozionata perché vi racconterò della presentazione del romanzo La bambina e il sognatore di Dacia Maraini cui ho assistito Martedì 13 Settembre alla libreria Palazzo Roberti di Bassano del Grappa. 

Devo ammettere che non so bene da dove partire perché quel giorno ero molto emozionata. Vedere un'autrice italiana così importante a pochi passi da me, mi faceva saltellare sul posto. La sala era gremita e l'atmosfera davvero piacevole ed entusiasmante. 

Ma torniamo a parlare di cose serie! Vi starete domandando quante cose abbia potuto dire. Ebbene sì, Dacia Maraini è una donna molto colta e sa intrattenere il suo pubblico. Impossibile staccare gli occhi da lei e perdere anche solo una parola del discorso. 

Inizialmente il discorso è stato concentrato sull'Italia letteraria di oggi in contrapposizione a quella del passato. L'Italia letteraria del passato, secondo l'autrice, non era poi molto diversa da quella dei giorni nostri in termini assoluti tuttavia si respirava un'atmosfera differente. C'era la presenza di una comunità artistica, un gruppo di persone che si incontravano al di fuori delle occasioni editoriale per stare assieme, per confrontarsi, per mantenere un rapporto di amicizia. Gli incontri erano tra persone che avevano uno spirito critico e forte onestà intellettuale. Il momento di frattura per il mondo letterario è stato il 1963 con la nascita del movimento dell'avanguardia. Questa corrente culturale ha preteso che l'arte creata fino a quel momento fosse sbagliata. Alcuni scrittori sono stati criticati per la loro scrittura e stile. L'avanguardia ha proclamato la morte del romanzo ed in effetti il movimento non ha prodotto prosa ma solamente alcune poesie. Negli anni Settanta, Umberto Eco ha teorizzato la morte del romanzo. Egli ha scritto di tutto ciò che era stato demonizzato dall'avanguardia. L'avanguardia è venuta a mancare.
Attualmente, il mondo della tecnologia ha modificato questi rapporti rendendoli più statici. Non è stata solamente l'avanguardia a creare questa frattura ma anche la globalizzazione. Quest'ultima ha diminuito le distanze, facilitato gli spostamenti ma allo stesso tempo ha creato l'idea che tutto sia peccato e che tutto nel peccato si consuma. 

Si è passati poi a parlare della costruzione del romanzo di Dacia Maraini. L'autrice spazia dalla biografia, alla biografia romanzata della Santa Chiara d'Assisi, alla fantasia. 
L'autrice ha affermato che lo scrittore si deve cimentare in generi diversi. I generi fanno parte del rapporto con la realtà. Ha, inoltre, confermato una cosa che quasi ogni lettore pensa ossia che in ogni romanzi vi è qualcosa dello scrittore. Non per questo la sua opera sarà autobiografica ma conterrà delle proiezioni del suo creatore.  
Infine, prima di dedicarsi alla presentazione del romanzo, Dacia Maraini ha affermato che ogni scrittore ha la sua musicalità. Questo parallelo letteratura-musica mi ha colpito veramente tantissimo. 

Veniamo al romanzo:
L'intervistatrice ha letto alcuni passaggi del romanzo per poi lasciare parlare l'autrice liberamente della storia. Ho trovato questa decisione davvero interessante. 

Dacia Maraini ha affermato che per la prima volta nella sua carriera letteraria ha dato la narrazione ad una voce maschile. La scelta di questa voce narrante è nata da una frequentazione delle scuole. Dacia Maraini spesso viene invitata a parlare nei licei ma le capita pure di recarsi in alcune scuole. Proprio in una scuola è rimasta colpita dalla passione di alcuni insegnanti maschi. Secondo l'autrice la passione suscita la voglia di leggere e di imparare al contrario dell'imposizione che invece fa morire ogni desiderio. Chi vuole trasmettere qualcosa, lo deve comunicare con gioia in modo che i ragazzi possano rispondere. 

Il protagonista è un professore che ama il proprio lavoro ma soprattutto ama i bambini a cui insegna. Nel corso della sua carriera ha capito che applicando il programma scolastico, l'attenzione calava e ha deciso di adottare un nuovo metodo. Durante le lezioni, spesso, racconta storie (sul mito, sulla Storia, sulla memoria...) per trasmettere dei valori ai bambini che non smettono di pendere dalle sue labbra. La narrazione, infatti, comporta il coinvolgimento dei sensi ed è funzionale all'apprendimento.

La vita privata di questo insegnante è molto dolorosa in quando, a causa di una brutta malattia, ha perso la figlia di soli 8 anni. La moglie, dopo questa perdita, lo lascia, incapace di vivere una vita che si era immaginata a tre. 
Una notte, mentre dorme, il professore sogna una bambina che somiglia alla figlia. La rincorre, la chiama ma poi scopre che non è lei. Il giorno dopo, accesa la radio, scopre che nella sua cittadina è scomparsa una bambina e che non si riescono a trovare tracce. Il professore scopre così di aver avuto un sogno premonitore e comincia a interessarsi di cronaca, a parlare con i bambini di ciò che sta succedendo, venendo anche a scoprire fatti gravi. 
La polizia, dal momento che non se ne viene a capo, decide di chiudere il caso ma lui non riesce a darsi per vinto e continua a coinvolgere gli alunni, a farli ragionare su questo caso. 

Secondo l'autrice i sogni hanno un elemento di mistero che non viene mai del tutto spiegato. Il sogno è molto importante e deve essere interpretato. 
 Inoltre, ritornando al discorso della narrazione, l'autrice ha parlato di suspense. La suspense è uno stato di attesa. Il fatto che, in una cittadina così piccola, sia sparita una bambina fa nascere un sentimento di sospetto che coinvolge chiunque. Questa situazione, questo virus si infiltra dentro. 

Il professore non si dà per vinto. Un giorno viene convocato dalla preside per il suo modo di insegnare. Lui cerca di spiegarle che i bambini, al giorno d'oggi, hanno accesso a tutte le informazioni possibili e che lui raccontando storie non racconta la cronaca ma miti, leggende...

Il professore dà fiducia anche ad una donna a cui è stata sottratta, anni prima, la figlia dal marito e di cui non ha più avuto notizie. Si scopre che la bambina è stata venduta ad un bordello in Cambogia e la madre, forte del proprio coraggio, si reca sul posto a cercare la figlia. 
Il lettore quindi può assistere una contrapposizione tra la figura di questa madre pronta a tutto pur di trovare la figlia e la madre di Lucia, la bambina scomparsa, che si rassegna all'evidenza.

Ovviamente la storia è stata inventata ma l'autrice si è molto documentata. Dacia Maraini ha affermato di aver chiesto anche a Amnesty International, la quale ha inviato molto materiale. 


Il professore persevera perché è convinto che ogni storia abbia la sua conclusione e che la verità basta cercarla. 
I bambini sono i protagonisti positivi del romanzo. Tra i bambini della classe  e il professore si è instaurato un legame profondo da cui ognuno può apprendere qualcosa. Il bagaglio culturale non si passa ma si condivide. L'autrice afferma che i bambini sanno molto e l'unica cosa che gli manca è l'esperienza. Gli adulti sono l'esempio da seguire. 

Alla conclusione della presentazione, c'è stato il momento per le domande e sono rimasta colpita da quella di una ragazza. 
La ragazza ha chiesto all'autrice se le è mai capitato di avere un sogno rivelatore. Dacia Maraini ha affermato di aver, a volte, sognato un personaggio su cui stava lavorando. Bisogna ricordare, ha ribadito, che i personaggi hanno la loro vita e gli scrittori devono essere capaci di ascoltarli. L'autore spesso pensa di dominare il personaggio e fargli fare ciò che vuole mentre in realtà è il personaggio che modella la storia. 


E per finire, l'autrice ha firmato le copie del romanzo! ^_^

Che dire, è stata una presentazione davvero interessate!! 





Spero di avervi almeno un po' incuriosito. Io non vedo l'ora di leggere il romanzo e di farvi avere la recensione :) 

Fatemi sapere se avete letto il libro! 

Yle 



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