Pillole cinematografiche: Lost in Translation
Come prima recensione non volevo sottoporvi qualcosa di particolarmente pesante, così ho pensato ad uno degli ultimi film che ho visto, ossia "Lost in Translation - L'amore tradotto" di Sofia Coppola.
Vediamo un po' di dettagli.
Titolo originale: Lost in Translation
Regia: Sofia Coppola
Anno: 2003
Durata: 102 minuti
Genere: Commedia, Drammatico
Sceneggiatura: Sofia Coppola
Fotografia: Lance Acord
Cast: Bill Murray, Scarlett Johansson
Parto col dirvi che quando ho finito di guardare il film ho pensato : "Questo film parla di un amore assurdo. Uno di quegli amori che piacciono a me". Ma bando alle ciance, iniziamo!
Protagonisti di questa storia che si svolge interamente a Tokyo sono due americani: un maturo attore in declino, Bob (Bill Murray), e la giovane Charlotte (Scarlett Johansson).
Bob approda a Tokyo per essere il volto pubblicitario di un nuovo spot per whisky, mentre Charlotte accompagna il marito John, un giovane fotografo in ascesa, che non rinuncia a nessun incarico e così facendo trascura la moglie.

Il giorno dopo, si salutano nella hall dell'albergo. Un saluto triste ed impacciato. La fine, che arriva poco dopo e che non vi racconterò, per me rappresenta una delle scene più belle del film, se non proprio la più bella!
Per tutto il film (che ha un ritmo davvero lento, soprattutto all'inizio) quello che proprio non sopportavo era il fatto che le parti in giapponese non fossero sottotitolate e quindi non sapere quello che veniva detto mi provocava un profondo fastidio! Poi, alla fine, ho capito che l'intento della regista era quello di mettere lo spettatore nei panni dei protagonisti che, a loro volta, non parlavano/capivano una sola parola di Giapponese. Brava Sofia!
Mi è piaciuta la gestione della fotografia soprattutto all'interno dell'hotel, con quelle luci soffuse che erano un perfetto contorno all'alchimia magica creata dai due protagonisti. All'esterno , la Tokyo notturna era un turbinio di luci colorate difficile e ogni fotogramma era un piccolo spettacolo.
Mi è piaciuta la gestione della fotografia soprattutto all'interno dell'hotel, con quelle luci soffuse che erano un perfetto contorno all'alchimia magica creata dai due protagonisti. All'esterno , la Tokyo notturna era un turbinio di luci colorate difficile e ogni fotogramma era un piccolo spettacolo.
Le inquadrature sono davvero eccezionali, ma di questo non c'è da stupirsi, dal momento che la Coppola punta molto sull'estetica nei suoi film.
Voto: 7/10
Chi dovrebbe vedere questo film : gli amanti delle storie romantiche ma non troppo sdolcinate.
Chi NON dovrebbe vedere questo film : chi non ama i film lenti, chi preferisce amori più "immediati".
- Mavi
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