Pillole Cinematografiche : Blue Jasmine
Per la “pillola
cinematografica” di questa settimana, ho scelto un film del 2013 che ha come protagonista
una delle mie attrici preferite che sarà presente in uno dei film che usciranno
in sala ad Ottobre diretto da Terrence Malik, cioè Knight of cups.
Ho scelto
questo film che le ha fatto vincere il secondo Oscar nel 2014 come miglior
attrice protagonista, dopo averne vinto uno nel 2005 come miglior attrice non
protagonista per il film The Aviator. Se non avete ancora capito di chi sto
parlando, ebbene, eccovi il suo nome: Catherine “Cate” Elise Blanchett e il
film in questione è Blue Jasmine.
Vediamolo.
Titolo originale : Blue Jasmine
Regia : Woody Allen
Anno : 2013
Durata : 98 minuti
Genere : Drammatico, Commedia
Sceneggiatura : Woody Allen
Cast : Cate Blanchett, Alec Baldwin, Sally Hawkins, Bobby Cannavale, Peter Sarsgaard, Andrew Dice Clay
Fotografia : Javier Aguirresabore
Trailer : Blue Jasmine (Youtube)
Trama
Jasmine (Cate Blanchett) è
una donna affascinante che si ritrova a trasferirsi da New York, dove conduceva
una vita agiata con il marito
Hal (Alec Baldwin), uomo ricchissimo, a San Francisco dalla
sorella adottiva Ginger (Sally Hawkins). Il suo trasferimento è dovuto alla perdita dell'intero patrimonio,
confiscato dal Governo, del marito che si è scoperto facesse soldi truffando la
gente e, finito in carcere, si è tolto la vita. La sorella, divorziata, vive in
un modesto appartamento con i due figli, e nonostante abbia avuto in passato
dei problemi con la sorella Jasmine, la ospita cercando di metterla a proprio
agio e senza farle mancare nulla, invitandola però a cercarsi un lavoro per cominciare
a guadagnarsi da vivere. Jasmine si inizia così a lavorare
come centralinista
in uno studio dentistico ma presto scopre che non è il lavoro che fa per lei.
Durante tutto il film, si nota che Jasmine è affetta da
problemi psicologici
manifestatisi dopo che il suo matrimonio era giunto al termine e che ogni tanto
la porteranno a comportamenti strani come parlare da sola o fissare il vuoto.
Donna eccentrica ed amante della bella vita, non tarderà a farsi notare da
qualcuno, facendo la parte della vedova in cerca di attenzioni, nascondendo
però il vero motivo della perdita del coniuge e del suo essere sul lastrico.
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Jasmine ed il marito ad una cena con amici |
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Jasmine mentre ad una festa fissa il vuoto |
Vi dirò...
Blue
Jasmine è un film di Woody Allen e come tutti i suoi film o piace o non piace,
credo che non ci possa essere una via di mezzo, e con "non piace" non intento che uno dica che "fa schifo", ma semplicemente che, dopo aver guardato un suo film la cosa più spontanea che gli venga da dire sia "non mi ha detto nulla". C’è anche da dire che per me vi
è una differenza tra i suoi primi film e gli ultimi, ma in entrambi i casi, la
vena ironica del regista non viene meno.
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Cate Blanchett in una scena del film |
Leggendo
ed ascoltando varie critiche su questo film, quello che ho sentito ovunque è
che non si riesce a togliere gli occhi di dosso alla Blanchett, che letteralmente
strega in ogni scena. Mentre lo guardavo mi chiedevo cosa significasse che “strega”
lo schermo perché inizialmente mi sembrava stesse semplicemente recitando la
parte di una donna che si ritrova a non avere più un soldo ma che, nonostante
questo, riuscisse a vivere “tirando avanti”. Con l’avanzare della storia, ho
capito che lei riesce proprio a farti provare quello che sta passando la
protagonista, il suo disperato bisogno di riavere quello che ha perso, di
riprendersi una vita che, nonostante non ci sia più il marito a
garantirgliela, non è disposta ad abbandonare. Jasmine non sopporta la mediocrità e non vuole sottostare ad essa e nel suo tentativo di riconquistarsi un posto nella società, ti trascina con lei, abbandonandoti quando poi riesce a trovare quello che cerca, come a dire “adesso ho quello che voglio, tu puoi andare”.
garantirgliela, non è disposta ad abbandonare. Jasmine non sopporta la mediocrità e non vuole sottostare ad essa e nel suo tentativo di riconquistarsi un posto nella società, ti trascina con lei, abbandonandoti quando poi riesce a trovare quello che cerca, come a dire “adesso ho quello che voglio, tu puoi andare”.
La
fotografia è curata da Javier Aguirresarobe, sei volte vincitore del Premio
Goya per la miglior fotografia, ben sì confà con la storia ed i soggetti,
ponendoli sempre al centro del fotogramma, concentrandosi di più su di loro
piuttosto che dell’ambiente in cui si muovono.
Le scene
sono sempre molto luminose, sia quando siamo all’esterno sia negli interni e in
ogni caso si risalta sempre la protagonista, che risplende in ogni fotogramma.
Le
musiche sono strumentali e come in gran parte degli ultimi film di Allen, in
alcuni momenti hanno un che di francese, come se le note del pianoforte ci
trasportassero in un locale nelle vicinanze della Tour Eiffel, e danno a tutto
l’ambiente un senso di leggerezza. Negli ambienti dove c’è
Jasmine, hanno lo scopo di far rivivere a chi sta guardando il film il senso di
vita agiata che la protagonista ha voglia di riconquistare.
I
riconoscimenti a questo film sono molteplici e quasi tutti a Cate Blanchett che
come miglior attrice protagonista ha conquistato per questo film sia l’Oscar,
il Golden Globe, il BAFTA, il SAG Award e molti altri.
Voto :
3/5
Chi
dovrebbe vedere questo film: chi ha voglia di vedere qualcosa di leggero ma non
banale, chi vuole passare un sabato sera a casa con la coperta ed una tazza di tè
o cioccolata, chi ama l’ironia, chi vuole vedere Cate Blanchett in un ruolo
insolito (ricordandosela magari solo per la sua interpretazione in Elizabeth,
che l’ha consacrata al grande schermo, o per ruoli abbastanza complessi e
seriosi)
Chi NON
dovrebbe vedere questo film: chi non ama Woody Allen, chi non sopporta
personaggi un po’ fuori dall’ordinario e/o un po’ stupidi.
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